Ndicka, dai cori razzisti a Maignan agli applausi: Udine si riprende i riflettori

Era il 20 gennaio, quasi tre mesi fa, quando un polverone si sollevò sulla città di Udine per un grave episodio di razzismo. Dopo che lo speaker dello stadio annunciò la sospensione in caso di nuovi cori, il portiere tornò in campo e la gara dopo 5′ è ripresa regolarmente ma con un codazzo di inevitabili polemiche e reazioni di sdegno. Ieri Udine ha mostrato, invece, il suo vero volto, con una grande prova di civiltà per il caso-Ndicka in Udinese-Roma. Per una volta un esempio positivo e immediato anche da arbitro e dirigenza di entrambe le squadre.

Grazie Udine! Nella speranza che tutto si risolva nel migliore dei modi”. La lezione di civiltà e partecipazione che oggi ha dato l’intero pubblico dello stadio Friuli di fronte al dramma del difensore della Roma N’Dika costituisce anche la miglior risposta a quell’isolato episodio”. Pubblico e società hanno aiutato come mai prima a identificare i pochi idioti che hanno commesso un gesto inqualificabile e che la società Udinese Calcio ha giustamente e prontamente bandito a vita dallo stadio di Udine.

Continua il plebiscito di commenti da parte dei giallorossi a favore dei tifosi dell’Udinese: “Personalmente, da tifoso, ho visto tante tifoserie in giro per l’Italia ma pochissime come quella dell’Udinese. Anche quando sono ospiti sempre impeccabili.” E infine: “per una volta è stata colta la vera essenza dello sport, la partecipazione e l’empatia mostrata ci restituisce un po’ d’umanità. Grazie Udine”.

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