Meglio tardi che mai. Anche se c’è stato un tempo in cui, per stessa ammissione dello svizzero, quel rispetto che nel tempo il serbo s’è meritato sul campo non era per nulla scontato. Perché mi sembrava che Novak avesse una presa di diritto davvero estrema e il suo rovescio non fosse così fluido come poi è diventato nel corso degli anni.
Una volta che ha corretto alcuni di questi aspetti ed è diventato un giocatore mostruoso, solo a quel punto ho capito quanto fosse grande. “In quell’idea che Nole non fosse all’altezza mia e di Nadal credo ci fosse anche un senso di frustrazione per il fatto che, essendo diventato forte in poco tempo, finiva per vestire i panni del guastafeste. Quando Novak si è avvicinato a me e Rafa probabilmente molte persone hanno pensato che non c’era bisogno di avere un altro big nel nostro universo, perché bastavamo già io e Nadal.
Chiaro però che ci stavamo sbagliando, e Djokovic è stato bravo a dimostrarlo sul campo. E poi anche fuori ha dimostrato di essere una gran bella persona, che tiene tanto alla sua famiglia.