I giudici hanno ricalcolato la pena per Dino Mocciola a otto anni di carcere (a fronte dei quattro anni e dieci mesi inflitti in primo grado). Mentre Salvatore Cava, Sergio Genre, Umberto Toia e Giuseppe Franzo dovranno scontare rispettivamente quattro anni e sette mesi, quattro anni e sei mesi, quattro anni e tre mesi, 3 anni e 11 mesi di reclusione. E la reazione del tifo organizzato fu tutt’altro che pacata, con scioperi, intemperanze e comportamenti fuori luogo per cercare di difendere il “loro status”. Ha poi aggiunto che la pronuncia dei giudici è anche “una vittoria della procura, che ha saputo mettere in evidenza le lacune della sentenza di primo grado”.
In aula l’accusa è stata sostenuta dalla pg Chiara Maina. Si è costituito parte civile anche Alberto Pairetto, lo Slo (supporter liason officer) dei bianconeri. L’indagine è stata coordinata dalla Digos della Questura di Torino, guidata dal dirigente Carlo Ambra. Sin dall’inizio dell’indagine i bianconeri si sono schierati a sostegno della propria squadra e ora dopo questa ulteriore condanna continuano a farlo.
Ne gioverebbero tutti. Quindi Andrea Agnelli aveva ragione – questi alcuni commenti apparsi su X.