Il resto lo ha fatto Italiano con i cambi che hanno spianato la strada al successo in superiorità numerica. La costruzione dal basso è affidata ai suoi piedi. Vydra non pervenuto così come Sulc anche per suo merito.
Cuore di capitano, chiude i conti capitalizzando un contropiede cost to cost. Quando ne ha l’opportunità non ci pensa su due volte per arrivare al tiro. Garra allo stato puro, carisma prezioso per lo sprint risolutivo della Fiorentina.
Il palo gli nega la gioia del gol). Nel finale di primo tempo ha la palla buona per far saltare il banco, ma la difesa del Viktoria è a tenuto stagna. Si fa vedere con un colpo di testa.
Maledice, sportivamente parlando, Jedlicka in giornata di grazia. Ci prova in tutti i modi, quando parte palla al piede non resta che fargli “ciao” con la mano. Poi ci si mette il palo.
Il marchio del tecnico nato a Karlsruhe è ormai, e non da oggi, assolutamente riconoscibile. Perfetti e decisivi i cambi nei supplementari. Si ripete alla mezz’ora con un miracolo pazzesco sullo stesso Kouamé e dove non arriva lui ci pensa il palo a salvarlo.
Se poi neppure il palo può nulla interviene la traversa. Bravo e fortunato. Bisogna attendere il primo tempo supplementare per vederlo capitolare: non senza aver sfiorato la conclusione di Nico Gonzalez.
Lucida la gestione dei possessi. Lascia correre quanto basta con un’oculata gestione dei cartellini. Corretta l’espulsione di Cadu per un gomito alto su Dodò grazie a un tempestivo check.
Quarta); Nico Gonzalez (8′ pts Sottil), Beltran (30′ st Barak), Kouamé; Belotti (43′ st Ikoné). All. Italiano.
All. Koubek. Ammoniti: Ranieri (F), Chory (VP), Reznik (VP), Gonzalez (F).
Angoli: 17-2. Recupero tempo: pt 2′, st 6′, pts 2′, sts 0′.