Un po’ di astuzia, la giusta strategia, le gomme buone e un pizzico di fortuna che non guasta mai. Ma alla fine della fiera dimostra di essere umano pure lui, di poter perdere in pista. E comunque si porta a casa un’altra pole, la Sprint Race e un 2° posto utile per abbreviare la strada verso la quaterna iridata.
Le prede sonoramente dal compagno per tutto il week end, mai uno squillo, mai un acuto. Un anonimo 8° posto dietro pure Tsunoda, con tutto il rispetto per VisaCash App sia chiaro. Ricciardo nella Sprint, Perez che sbarella in partenza, poi Leclerc e nel finale Piastri.
Sempre rallentato, sempre un po’ più lento nel giro secco in qualifica. Insomma passa gran parte della gara alla radio chiedendo strada, ora a Leclerc, ora a Piastri. Alla fine compie il sorpasso della gara sull’australiano.
Peccato raccolga davvero poco. Sì ok ma adesso vogliamo di più che vedere un Charles giocare in difesa. Chiediamo troppo?
Sarà l’aria Ferrari, sarà l’ipotesi di poter lavorare con Newey, sarà quel che sarà cantavano i Ricchi e Poveri, Lewis mette sull’asfalto americano finalmente una gara da Hamilton, e quando chiede “more power” al suo box è perche vuole superare una Red Bull (quella di Perez) perchè quello è il posto che gli compete, anche di più. Bentornato. Lo si capisce quasi subito.
Ma tutto fa brodo per distrarre l’attenzione dalle difficoltà varie ed infatti a fari spenti si prende l’8° posto, il minimo sindacale. Lawson di qua, Lawson di là. Daniel si tiene stretto il volante, almeno per ora.
Successo meritato. E’ nata una stella? Hamilton e Sargeant lo hanno messo all’indice del libro nero così come la FIA.
Compiti per casa: rivedere le regole dell’ingaggio in pista. Imola torna in calendario, o meglio torna a disputarsi dopo il forfait dello scorso anno a causa dell’emergenza maltempo che colpì la zona pochi giorni prima della gara.