Un’emozione unica lunga 53 giri, tutti colorati di rosso. I pneumatici della sua rossa soffrono, ma lui non se ne preoccupa e continua a spingere come un ossesso, attratto dalla possibilità di compiere l’impresa, incitato dal tifo di una Monza interamente colorata di rosso. Insomma, un eroe come Monaco, ma ancora meglio di Monaco. Si tratta di qualcosa visto in altre epoche, qualcosa che la Ferrari ha ritrovato nel giorno più importante davanti al proprio pubblico.
Questa domenica di festa serve per ripartire con slancio dopo un’estate difficile, come bere un caffè con il sale. Da qui si riparte già pensando al 2025, sperando che sia l’anno giusto. Prima o poi…
Ancora una volta hanno la macchina migliore, si trovano in testa e poi, puff, si perdono in un bicchiere d’acqua o quasi. Al di là della gestione dei piloti in ottica mondiale (ne parleremo dopo…), non provano nemmeno a differenziare la strategia, tentando con Piastri di rimanere davanti a Leclerc.
Nel finale prova a lottare per la vittoria ma forse è il primo a non credere di riuscire a finire con le stesse gomme che hanno portato Leclerc alla vittoria. Avrebbe voluto fare di più, ci aspettavamo di più. Ha fatto quello che fa Leclerc nel momento sbagliato, cioè all’inizio, quel primo stint allungato lo ha escluso dalla lotta per la vittoria e nel finale aveva le McLaren troppo vicine. Ma è il primo tra quelli che non sono Ferrari e McLaren, e ha visto da vicino cosa è in grado di fare il tifo rosso.
Esce sconfitto dal confronto con il compagno di scuderia, ancora una volta. Sta giocando il titolo con la macchina migliore a disposizione ma sembra spesso mancare di qualcosa, nonostante la vittoria di sette giorni fa a Zandvoort. Subisce il sorpasso di Piastri, come in Austria, come in Ungheria, e perde la possibilità di vincere la gara, inseguendo con ansia il podio nel finale. Alla fine, niente di significativo.
Una situazione preoccupante in vista del campionato. Deve ringraziare Leclerc, la Ferrari e Piastri, altrimenti il suo quarto titolo sarebbe in serio pericolo. Non era la sua giornata, soprattutto considerando che Daniel stava quasi giocando in casa, dove aveva vinto qualche anno fa… È una delusione. E ora si concede una settimana di pausa.