“Sì”. Le mie regole per cambiare le regole”. “L’Inter?
Se giochi contro una squadra spagnola, non le devi concedere spazi. Loro sono bravissimi negli spazi. “Il calcio è condizionato dalla storia della cultura del Paese – ha aggiunto – noi non siamo un popolo, siamo individualisti.
E ci difendiamo. Il nostro è un Paese vecchio in crisi totale”. Speriamo bene”.
Se me l’aspettavo? Ero curioso, era andato a Ferrara alla Spal ma non aveva fatto bene. Lei si immagini, è un direttore d’orchestra, ha bisogno di un batterista e vi portano un violinista.
Nel calcio italiano succede sempre”. Ogni tanto le facciamo. La Roma è migliorata: Roma è una città che ti fagocita, ti travolge.
Stavano facendo bene, ma a Lecce i padroni di casa hanno sbagliato sette gol. Milan?