A 39 anni, l’asso britannico pensa anche al futuro, lontano dalle piste. Sembrerebbe avere le idee molto chiare sulla sua seconda vita professionale, una volta appeso il casco al chiodo.
Molti ex colleghi si sono lamentati: “Mi sono fermato troppo presto” o “Quando è finito, non avevo niente in programma”. Così mi sono seriamente messo a cercare altre occupazioni da coltivare con passione”, afferma il sette volte iridato.
Hamilton non si nutre solo di sport, però. “La musica mi tiene in vita”, dice.
“Quando c’è una canzone che mi suona nella mente. Però il cinema è nel suo futuro.
Ha già sfilato, Lewis, e disegnato abiti. Mi è piaciuto molto entrarci”.
Sono tanti i progetti che riguardano l’industria dell’abbigliamento, come quelli per supportare marchi indipendenti. Ed Hamilton confessa che “è sempre stato un obiettivo importante per me”.
Non si sbilancia oltre, del resto, avrà tempo e modo di parlare del Cavallino. Ora King Lewis ha un solo obiettivo: concludere al meglio l’esperienza in Mercedes: “Voglio portarla al massimo delle sue potenzialità in questa stagione – continua nella lunga intervista rilasciata a GQ -.
Vogliamo vincere. Il mio approccio rimane lo stesso, fino alla fine.
Ci penserò l’anno prossimo”. Il Mondiale si decide all’ultima gara, nel giro conclusivo di un finale di stagione controverso.
Ma porto con me la presenza di mio padre: avevamo attraversato insieme le montagne russe della vita, però nel giorno che mi ha fatto più male, lui era lì. È stato il momento decisivo della mia vita.
Sono in pace con me stesso.