Milan, la provocazione di Sacchi su Pioli scatena il popolo rossonero

Il sempre più probabile dietrofront sul nome di Lopetegui, prima scelta di RedBird ma bocciato dai tifosi, ripropone il tema del prossimo allenatore del Milan. L’ex ct ne parla alla Gazzetta e scatena un putiferio. Tecnici che conosco e per i quali nutro un profondo rispetto.

Tuttavia, al di là del curriculum di ognuno, mi sembra che non si sia tenuto in considerazione un aspetto fondamentale. Il fatto che se per un giocatore straniero è complicato inserirsi nel calcio italiano, per un allenatore lo è ancora di più. Secondo me ci vogliono almeno due stagioni per capire che cosa è e com’è il nostro calcio.

E dico questo indipendentemente dal valore degli allenatori presi in considerazione. Io credo che la sua esperienza al Milan sia tutto sommato positiva. Ha vinto uno Scudetto e la società aveva speso meno delle avversarie.

In quell’occasione ha stupito tutti e ha divertito il pubblico. In questa stagione, se tutto va bene, si piazza al secondo posto in campionato. Io credo che Pioli meriti rispetto per quello che ha dato al Milan e per come si è comportato.

Mi sembra che la sua conferma non sarebbe un ripiego. Tutt’altro. È un allenatore che ha saputo migliorarsi nel corso del tempo.

Vero che anche lui ha commesso degli errori, ma sbagliare è umano. Non è solo una questione di valore assoluto dell’allenatore, ma anche di mera necessità di rinnovamento. Dopo qualche anno è necessario, specialmente nel nostro campionato.

Ha tutta la tifoseria contro. Vale lo stesso di Lopetegui, oppure: “Meglio autogestione” e anche: “Ciclo finito, bisogna rinnovare, nuovi stimoli” e ancora: “Sacchi che ancora parla. Fuori dalla Champions a dicembre.

Fuori dalla Coppa Italia a gennaio. Fuori dall’EL al primo avversario serio incontrato. Umiliati nel Derby di andata.

Inter vince scudetto e seconda stella nel derby di ritorno.

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