La seconda stella è arrivata nel derby con il Milan: semplicemente la notte perfetta. Dai miei giocatori, alla società che ci è sempre stata vicina, al nostro presidente che non è qui con noi ma è sempre stato importante. Un pensiero va anche alla mia famiglia, a mia moglie Gaia, ai miei bambini, ai miei genitori.
Con la Lazio abbiamo fatto benissimo degli anni. Molti mi dicevano ‘magari non l’Inter, perché ha vinto uno scudetto e sta vendendo i giocatori migliori’. Però c’era un qualcosa che mi diceva di venire qui.
Non c’era solo l’Inter, ma la mia scelta era mirata. Ci sono stati momenti difficili, ma si è lavorato, non si è mollato. Non ho nessun sassolino, solo dei trofei da condividere con i miei calciatori”.
E Inzaghi coglie la palla al balzo: “Ho la fortuna di lavorare con Ausilio, Baccin e Marotta. Però, qualche volta questi paletti possiamo anche superarli…”. Ho cercato di rinfrancarli: dobbiamo finire bene il campionato e sabato abbiamo un’altra partita importante.
Purtroppo non siamo riusciti almeno a pareggiare questo derby. È stata una partita tra le più equilibrate degli ultimi derby, ma non è stato sufficiente”. E da tre o quattro anni ha la rosa più forte del torneo – commenta Pioli -.
Noi siamo mancati un mese dopo la seconda sosta e nella continuità di prestazioni di alto livello. Stavamo bene, avevamo tutti i giocatori con più qualità al top della condizione. Invece ci siamo bloccati, facendo due prestazioni al di sotto delle nostre possibilità.
Il derby è arrivato in questo momento: non posso rimproverare nulla ai miei calciatori per quanto dato”. Dodici mesi fa anche Simone Inzaghi sembrava in difficoltà, poi ha fatto tutto quello che ha fatto. Io sto bene.
E credo che la squadra abbia dei margini di miglioramento. Adesso dobbiamo finire bene il campionato e poi a bocce ferme si faranno le valutazioni che saranno le migliori possibili”.