Italia penalizzata dagli arbitri alle Olimpiadi, Malagò e Coni sotto accusa per scarsa influenza politica nel CIO.

Oltre il danno, la beffa: rigore del 4-2 per i magiari ed espulsione per il ventenne della Pro Recco, che si è poi sfogato sui social. Proprio no.

L’Italia ha subito più di una decisione ingiusta o quanto meno molto, ma molto, discutibile. Riavvolgiamo il nastro e rispolveriamo un altro caso eclatante, che ha fatto discutere per giorni.

Ci riferiamo all’ nel fioretto maschile. Un risultato straordinario, certo.

Polemiche e recriminazioni anche per il discusso terzo shido che ha posto fine alla cavalcata di Manuel Lombardi nei quarti finale. Tutti i ricorsi presentati dall’Italia in questi Giochi sono stati puntualmente respinti.

Nessun verdetto ribaltato. Malagò si è fatto sentire solo all’inizio, dopo gli errori che hanno contrassegnato le gare di scherma e judo.

Poi ha optato per un profilo basso, perché? Alla fine, la presenza di Malagò “nei piani alti”, più che una “sponda” per l’Italia si sta trasformando in un freno.

Niente proteste. O meglio: niente più.

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