Report assemblea cittadina di dimenica 28 marzo

pubblicato il 29/03/10 da
redazione

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Il report dell'assemblea tenuta dopo l'intevento della Digos sulle carriole.


INTERVENTO DIGOS SEQUESTRO CARRIOLE- Valutazioni e proposte

La discussione è stata in parte condizionata dai fatti della mattina, il sequestro delle carriole da parte della Digos a una ventina circa di persone. La motivazione del sequestro è che le carriole erano usate per manifestazione non autorizzata (essendo la giornata dedicata alle elezioni)
L’iniziativa, preceduta anche da varie forme di “avvertimento” fatte arrivare sia in pubblico sia in privato agli attivisti del coordinamento carriole dal prefetto e delle forze dell’ordine, è stata in vari modi fortemente criticata. Innanzitutto, è stato  rilevato che il centro storico non era sede di nessun seggio elettorale, dunque difficilmente si sarebbe potuta condizionare la libertà di partecipazione al voto.  Il fatto è stato variamente definito come abuso, come l’unico vero atto politico della giornata, come aggressione di stampo fascista, e comunque in generale interpretato come tentativo di fermare il movimento libero, pacifico democratico e civile dei cittadini.
Come risposta ai sequestri, cui si spera non seguano denunce, l’assemblea formalizza innanzitutto la sua solidarietà alle persone identificate dalla Digos; poi qualcuno propone una sorta di autodenuncia collettiva, altri sottolineano la necessità di attrezzarsi per la difesa in sede legale.

FUNZIONAMENTO DELL’ASSEMBLEA, processi decisionali, comunicazione ecc.
Vari interventi si sono soffermati sulla necessità, man mano che il movimento cittadino si allarga, di darsi delle regole per la discussione in assemblea, per l’assunzione delle decisioni in merito alle iniziative proposte, per la comunicazione tra i cittadini e con gli organi di stampa. Si conviene sulla proposta che sia sempre l’assemblea cittadina del mercoledì (e/ o a seconda dei casi quella della domenica) a deliberare, dopo averle eventualmente messe a votazione, le proposte e le decisioni assunte. Con la stessa modalità, queste ultime potranno essere modificate o revocate quando sopraggiungano fatti nuovi che lo richiedano.
Di ciascuna assemblea si redigerà un Report, che verrà inviato a tutti i partecipanti, magari tramite una mailing list creata sulla base dei dati acquisiti in occasione del S.OST.
Per quanto riguarda le comunicazioni pubbliche date in nome dell’assemblea cittadina, si conviene che chiunque se ne  faccia portavoce, si attenga a quanto è stato discusso e approvato, parlando invece a titolo personale negli altri casi.
Per quanto riguarda le valutazioni generali di quanto compiuto in queste settimane dal movimento cittadino, viene da più parti sottolineata la vitalità del movimento stesso, i successi ottenuti, anche in termini, la sua crescita. Si ribadisce con forza il rifiuto di ogni tentativo di strumentalizzazione politica del movimento cittadino, laddove per “politica” si intende la presa di posizione o gli atti tesi a  favorire questo o quel partito, schieramento ecc., che in questo periodo si confrontano anche sul piano elettorale.
In vari interventi si precisa, per contro, l’unica accezione del termine “politico” che possa essere riferita al movimento: quella  forma alta, disinteressata e condivisa di partecipazione cittadina ai processi decisionali che riguardano il futuro della città.

MACERIE
Diversi interventi si sono soffermati su questo tema.  Per tutti gli aspetti tecnici, si rimanda ai gruppi di lavoro nati dal S.OST. Sul problema del conferimento delle macerie, si ribadisce e conferma il sostegno dato alle richieste dei cittadini di Paganica, che chiedono l’esproprio della cava ex Teges e  si oppongono a ogni ipotesi di allargamento della stessa tramite espropri di terreni.
Un tavolo tecnico indetto dall’assemblea di Paganica su questi aspetti del problema  è previsto per martedì  mattina presso la centrale del latte di Bazzano.

LAVORO
Parecchi interventi convergono sulla necessità di cercare una strada e soprattutto delle proposte concrete e attuabili affinché i disoccupati aquilani possano trovare nuova fonte di reddito partecipando al processo della ricostruzione, partendo, come si è detto più volte, dal trattamento delle macerie. Si introduce su questo tema anche un ulteriore elemento problematico, cioè la penalizzazione del lavoro femminile, già in atto prima del terremoto per conseguenza della crisi economica.
Viene nuovamente avanzata la proposta di dare vita a una grande iniziativa sul lavoro all’Aquila in occasione della ricorrenza del 1° maggio.




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